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mercoledì 28 novembre 2007

Copio dal blog dell'Imprecario e volentieri diffondo

Hola carissim*,
il pezzo sottostante l'ho copiato pari pari dal blog dell'Imprecario in quanto mi sembra giusto dargli massima diffusione.
Caire atque vale
Giuseppe

Cronaca di una manifestazione senza stravolgimenti mediatici

Intro (di imPrecario)


Ripubblichiamo qui in vesione integrale la cronaca a caldo di
il pezzo sottostante l'ho copiato pari pari dal blog Alba sulla manifestazione di Sabato. L'autrice, intristita dal fatto che un pezzo decontestualizzato del suo post fosse finito in un articolo di liberoblog, sotto una foto ritraente streghe minacciose torbidamente avvolte da uno striscione inneggiante alla violenza, e che alcune parole da lei scritte (opportunamente linkiate da quei volponi di libero) puntassero a sponsor pornosoft, aveva deciso in prima istanza di mandare gli artefici di suddetta manipolazione a .... pregare. Su consiglio (malevolo) del sottoscritto e sobillamento di tendenziosi blog sudisti ha autorizzato (come da licenza CC) la replicazione e diffusione della suddetta cronaca. Si invitano tutt* i/le bloggers solidali a fare altrettanto ed a diffondere un po' di informazione libera da libero

ed ora bando alle ciance posto al post (di Alba)


Bene, dopo un attento esame e partecipazione nel dibattito per la manifestazione contro il “femminicidio” in atto nel nostro bel paese formaggioso, femminicidio fatto passare puntualmente come un fatto di cronaca nera da far analizzare e smanettare a piacimento dai bruni vespi quotidiani… decido di partecipare e di incontrare Imprecario e Fika sicula. (Col primo ci sono riuscita con la seconda … ci siamo perse, ma non per sempre). Tornavo da un colloquio con i professori di mia figlia per discutere del suo disagio e della sua frequenza scolastica. Bene, superata la prova cappottino grigio e valutazioni serene sul da farsi con il corpo docente, prendo il telefono e chiamo espertona di adolescenza per sostegno figlia. Anche lì, piena comprensione e disponibilità sostegno. Ogni tanto mi viene il pensiero che è da tre mesi che l’azienda non mi paga … ma il pensiero passa. Mi chiama l’amica ostetrica dal sud … che mi dice di non aver trovato bus per la manifestazione ma che vuole continuare a seguire la faccenda, lei i suoi colleghi e le sue colleghe, che ogni 31 dicembre assistono alla gara che fanno i ginecologi per essere pubblicizzati dalla nascita di un bimbo del nuovo anno … costringendo le donne partorienti alle torture indotte per un parto in corsa col tempo!
Arrivo in piazza, mi chiama la figlia dicendo che all’uscita della scuola dei ragazzi hanno distribuito volantini contro la manifestazione … e che quindi lei e i suoi compagni non hanno voglia di venirci, preferiscono stare tra di loro. Io chiedo chi erano. Non si sa. E penso… ma vedi un po’ … che cosa strana … la guerra coi ragazzini … poi un lampo … sti ragazzini fra due anni votano! Ma certo! Tra due anni questi ragazzini voteranno! Ecco perché! Zitti zitti sotto sotto, tra bullismo e tifoserie, qui si coltiva il nuovo elettore … Intanto impazza un temporale micidiale con fulmini saette e tuoni. Armata d’ombello arrivo in piazza. Niente pioggia … solo musica colori e danze di donne rom … Mi accordo con Imprecario che è andato alla riunione di e nel frattempo incontro colleghe di lavoro, a sorpresa, anche direttrici artistiche e non della mia azienda, mi accodo con amiche giovanissime simpatiche e ci mettiamo all’inizio del corteo con le separatiste perché c’è buona musica, per ballare … insieme a tutte le donne di tutte le età … molti fotografi … alcuni vengono allontanati … allora indietreggiamo … andiamo nei gruppi misti … anche lì musica balli e giovanissime e giovanissimi e vecchietti con cartelli “IO SONO UN UOMO NUOVO”. Nonna vestita da nonna e nipotina rasta che gridano “Meno famiglia più parapiglia”. Musica entusiasmo, donne uomini, razze e colori. Niente servizi d’ordine ma dialettica sempre aperta. Improvvisamente entrano pezzi di uomini con vestiti oscuri intorno a Prestigiacomo e Carfagna. Gentilmente da alcune anziane partecipanti vengono allontanate. Il gesto più violento è stato un megafono che ha gridato “Fuori il fascismo dal corteo, fuori la Prestigiacomo”. Un corteo lunghissimo. Incontro i ragazzi della Contact dance con cui ho passato l’estate che facevano video. Incontro amica che lavora in un centro di Antiviolenza e assistenza alla maternità. Incontro Amica argentina docente dell’università di matematica e fisica della Sapienza. Con loro attraverso tutto il corteo per le foto e per cercare l'amica siciliana col grande cappello rosa. Ci fermiamo anche a farci un gelato con donne e bambini. Arriviamo fino ai poliziotti in tenuta antisommossa e 6 camioncini carabinieri e a seguire macchine che puliscono la strada. Ritorniamo in su e finalmente, è già buio, siamo a piazza Navona dove proiettano le testimonianza dei centri antiviolenza. Di fronte allo schermo c’è un piccolo palchetto. Vicino il camion della 7. Appoggiate su delle macchine, la Turco e la Pollastrini. Nessuno ha detto nulla, sono lì come donne, a vedere, camminare e sono dimesse. Improvvisamente salgono sul palchetto per le interviste. Il che è strano. Non intervistano le organizzatrici o le partecipanti ma loro. Alcune delle partecipanti quindi le allontanano e occupano il palchetto (più che altro era una specie di gazebo messo in alto). Grande applauso per questa mossa. Io anche batto le mani perché … NON E’ PIU’ POSSIBILE FARE COSI’!!!
Io credo bisognerà lavorare sui significati e i significanti del linguaggio … riprendersi la terra e la parola ... parafrasando: dove “Buongiorno significa davvero Buongiorno!!!”

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie tante!
:)

Emanuele ha detto...

Il tema è quello della visibilità mediatica. Concordo nel condannare il servilismo gretto dei nostri giornalisti (ben venga il giorno in cui se ne abolirà l'albo, insieme a tanti altri, figli di una mentalità corporativista fascista, prima ancora che comunal-medievale). Però è anche vero che è importante il rispetto degli altri, anche se hanno idee diverse. Credo che la prestigiacomo avesse comunque tutto il diritto di partecipare, come donna e come semplice cittadina. E'uno dei mali della sinistra quello di credere di avere il monopolio delle cause "giuste".e.

Guernica ha detto...

prego Alba, è stato un "piacere"
ciao
Giuseppe